venerdì 21 giugno 2013

Comunicazione non violenta

Spesso dietro ai "NO" dei nostri bimbi si nascondono dei bisogni che non sanno esprimere.
Utilizzare una comunicazione non violenta produce risultati inaspettati.
Ecco un ottimo articolo :Per ottenere un SI, è meglio dire un NO che suoni come un SI

Buona lettura!

2 commenti:

  1. Articolo molto interessante Cristina, e certamente un ottimo spunto di riflessione. Tutti noi genitori ci siamo trovati prima o poi a dover fronteggiare sgradevoli situazioni, nel tentativo di gestire i capricci e i comportamenti oppositivi dei nostri figli.
    Sono situazioni molto delicate in cui spesso e volentieri possono riemergere emozioni e sentimenti legati al nostro essere stati figli, alle conflittualità vissute coi nostri genitori...Questo complica le cose, rendendo spesso queste situazioni dei veri e propri bracci di ferro che non portano a nulla. Personalmente sono del parere che, sebbene sia necessario non utilizzare comportamenti aggressivi o violenti coi nostri figli, ci debbano essere alcune cose su cui essere molto fermi (l'esempio del seggiolino auto riportato nell'articolo è per esempio uno di questi, troppo importante perchè possa essere messo in discussione). Sinceramente gli esempi di dialogo riportati nell'articolo non mi convincono molto, per esperienza so quale spirale di botta e risposta senza fine possa generarsi approcciandosi in quel modo a un bambino di due, tre, quattro anni; e d' altra parte non trovo nè giusto nè educativo rinunciare ai programmi fatti per assecondare il no del bambino, a meno che non si tratti di una sua esigenza davvero importante. Rimane comunque molto importante il messaggio globale che l'articolo a mio parere intende lanciare: proviamo ad utilizzare coi nostri bambini una comunicazione non violenta, cercando per quanto possibile di stabilire con loro una connessione emotiva, piuttosto che impuntarci senza risultato, temendo che la nostra autorità possa essere messa in discussione. A questo proposito, ho trovato veramente illuminante e consiglio vivamente il libro di Alba Marcoli "Le rabbie delle mamme", in cui, dopo aver riconosciuto che è normale per una mamma avere dei momenti di rabbia nei confronti dei propri figli, che pure amano con tutto il cuore,propone un metodo di gestione di questi episodi basata più sulla sintonizzazione emotiva con il proprio bambino, sulla comprensione dei motivi che sottostanno al comportamento ribelle od oppositivo del figlio, in modo da poterlo vedere in un'ottica completamente diversa, non più come un tentativo di farci star male, di attentare deliberatamente alla nostra autorità, ma piuttosto come un modo per segnalarci un maggior bisogno di vicinanza. Consiglio a tutte le mamme la lettura di questo, come di tutti gli altri libri della Marcoli, che,pur essendo di una profondità davvero toccante, offrono utilissimi spunti di riflessione sulla difficile pratica dell'essere genitori.

    RispondiElimina
  2. Grazie del suggerimento........
    Riporto una frase che mi è sempre piaciuta (pronunciata da una psicologa...), come spunto di riflessione per tutti: "un genitore, una persona in generale, più che voler essere autoritario, dovrebbe puntare a voler essere autorevole".....

    RispondiElimina