Poiché
non siamo cattolici praticanti, io e mio marito non consideriamo il battesimo una nostra
priorità né tantomeno pensiamo possa essere la priorità di un bambino di pochi mesi
che ancora non è in grado di capire e di scegliere per se stesso.
Io non mi definisco atea perchè credo che Dio esista, ma non credo nei
principi della religione cattolica, che per troppe cose considero
distante dai tempi in cui viviamo e dall'umanità di oggi, incoerente,
troppo rigida e controllante.
Mio marito, invece, è ateo.
Ciononostante, ci siamo sposati in
chiesa quasi 4 anni fa, soprattutto per scelta mia. Credevo che in quel modo avremmo reso
più felici le nostre famiglie e pensavo - sbagliando - che avrebbe
avuto una dimensione più festosa e memorabile farlo così. A posteriori,
mi sono pentita di non aver seguito fino in fondo le mie idee, di non
essere stata coerente con me stessa, di essermi fatta "condizionare" da
questi pensieri...se devo dirla tutta, sposarci in chiesa non ha
aggiunto nulla di che al nostro giorno, al nostro intento profondo, al
nostro sentire interiore. Anzi, la funzione è stata noiosissima.
Ora siamo noi a scegliere per nostro figlio, a cercare di dargli la
migliore educazione possibile, educazione che comprende tanti principi,
tra cui la libertà.
Il nostro obbiettivo è infatti lasciarlo
libero di crescere e di farsi le sue opinioni, di sviluppare un senso
critico ed etico individuale sin da subito...Certo, cercheremo di
insegnargli e di trasmettergli il meglio di noi, di ciò che abbiamo
imparato e di ciò che impareremo insieme a lui...soprattutto, lo
educheremo all'amore ed al rispetto per tutti e tutto, al di là di un
dogma religioso che impartisce regole dall'alto...
Se vorrà, quindi, nel momento in cui scoprirà e soprattutto capirà la religione, potrà scegliere che cosa fare.
La
fede, con tutte le sue conseguenze, è una scelta libera, personale e
consapevole del credente, dell'individuo e non dei genitori.
E' giusto che ognuno pensi e creda in ciò che vuole, ovviamente, e
proprio per questo vorremmo che fosse rispettata la nostra scelta adesso
ed in futuro. Non faremo un'altra volta una scelta per compiacere il
volere o il desiderio di qualcun altro. Finchè a risponderne eravamo noi
in prima persona, nessun problema, eravamo coscienti di ciò che
facevamo, ma per il piccolo non succederà.
Mi dispiace se questa scelta farà stare male qualche membro fedelissimo della famiglia...anche se personalmente
credo che ci siano cose ben più gravi per cui dolersi in confronto ad
un battesimo che per quanto ne sappiamo, non è detto che non avverrà in
futuro, un giorno...e mi dispiace sentire dire da un nonno che vorrebbe
"più bene" al nipotino se fosse battezzato. Suona un po' come un
ricatto...una condizione vincolante, no?
Dal momento che credo che alla base
della qualità della vita di un essere umano risiedano la cultura e la
libertà di pensiero, non farò e con me anche mio marito, quindi non faremo
mai nulla che in qualche modo possa precludere al nostro bimbo di conoscere la
vita in tutti i suoi aspetti...religione compresa quindi.
Ne sentirà parlare a scuola, si confronterà con bambini di religione,
colore e lingua diversi, farà parte di una società multicolore e
multietnica perchè stiamo andando verso questo e quindi, avrà moltissime
fonti cui attingere e se, come sembra già essere, sarà curioso, vorrà
sapere tutti i "perchè" ed i "come mai" del mondo e nulla e nessuno gli
vieterà di accostarsi alla religione, se vorrà farlo. Libertà è libertà
in tutti i sensi, non soltanto nel senso che piace a noi!
Non attueremo nessuna forma di chiusura, condizionamento,
proibizionismo...ma la religione, la spiritualità e la fede sono cose da
adulti, non da bambini...che restano le creature più innocenti,
smaliziate, aperte e meravigliose che esistano, bianchi o neri che
siano, battezzati o no che siano.
I bambini non etichettano, non giudicano e non vedono differenze. Si
accostano gli uni agli altri con curiosità ed apertura...non sanno che
cosa siano le differenze e questo è ciò che cercheremo di portare
avanti il più possibile con nostro figlio.
Credo sia importante dare ad un figlio i migliori strumenti per crescere e per poter sapere scegliere nella vita e per la propria vita. E' un percorso e si compie giorno dopo giorno, genitori e figlio. Credo sia importante mantenere quel dialogo, quel contatto e quella linea educativa che permettano al figlio/ai figli di costruirsi una identità il più possibile libera e improntata sulla sostanza interiore.
RispondiEliminaSono d'accordo! Mantenere il dialogo, ma innanzi tutto volere un dialogo, davvero, sono aspetti importanti di un rapporto. Ma se si parte dal presupposto che il figlio stia sbagliando...avendo questo tipo di "a priori" é difficile far sopravvivere il rispetto.
RispondiEliminaÈ per questa ragione, anche, che con mio figlio farò del mio meglio per trasmettergli la capacità di ragionare, di valutare e scegliere con la SUA testa!!